Organizzare eventi al tempo del Coronavirus

Maggio è dietro l’angolo e nonostante stiamo lavorando a questa edizione da diverso tempo mai come quest’anno siamo in ritardo su tutto. Viviamo in un perenne luglio in cui si rimanda tutto a settembre, dove marzo è luglio e agosto è il coronavirus.

Amici vignaioli combattuti tra l’entusiasmo da Vinitaly “se fanno Vinitaly vuol dire che è tutto apposto” e potature tardive come scusa per quarantene volontarie “io a maggio devo legare i tralci del Guyot”.

Scrittori che hanno finalmente deciso di dar corso alla scrittura sempre rimandata di quel romanzo distopico e catastrofista in cui una famiglia con bambini deve affrontare il viaggio che li porterà in salvo via dalla bassa lodigiana invasa dagli zombie verso un eden di piante da frutto e ruscelli incontaminati.

E noi nel mezzo a sfogliare la margherita delle idee per BorgoIndie 2020: Antropocene, SlowFlowers, grammatica dell’estinzione, ortaggi autoctoni (e magari di stagione), degustazioni sbilenche di vini naturali, recuperi (di cibo, di cuochi, di idee).

Ancora qualche giorno d’attesa e speriamo di poter alzare il velo.

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